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Music Trek 2019 - Report

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Il Music Trek, o trekking musicale in alta montagna, ha inizio giovedì 20 giugno con

partenza da Molveno. Siamo 15 ragazzi e ragazze provenienti dalla Valle dei Laghi,

dalla Valle Giudicarie e da Trento. Ognuno di noi trasporta uno zaino abnorme con il

proprio strumento e la musica, faticosamente studiata e provata con il maestro

Simone. Ci sono oltre a noi la guida Fabrizio e due volontari della SAT (Società

Alpinistica Tridentina) di Vezzano: Carlo ed Ezio.

Il ritrovo è stato stabilito al parcheggio di Sarche, da lì alcuni genitori con le proprie

automobili hanno accompagnato tutti i partecipanti. Poco dopo è iniziata l’ambiziosa

e dura camminata. Data la ripidità del tragitto, abbiamo fatto alcune pause, una al

Rifugio Malga Andalo ad un’altitudine di 1355 metri. Lì abbiamo anche potuto

ammirare un modesto corso d’acqua.

La prima tappa del nostro viaggio è stata conquistata con l’arrivo al Rifugio Selvata,

dove abbiamo pranzato e suonato per i pochi presenti i nostri pezzi. Fra questi ci

sono: “La Montanara”, il solenne “Inno al Trentino”, “Il Signore delle Cime”, “Sul

rifugio”, “Vecchio Scarpone” e “Le Dolomiti”.

Il tratto più faticoso dell’intera giornata è stato da lì al Rifugio Pedrotti a 2.491 metri.

Data la differente preparazione atletica che caratterizzava i membri della comitiva, si

sono presto formati più gruppi. La difficoltà della strada era in gran parte originata

dalla neve, che per essere attraversata richiedeva un certa fermezza e attenzione.

Arrivati alla meta abbiamo finalmente potuto togliere i fradici scarponi ed indossare

le ciabatte dateci dal rifugio e dopo poco tempo accomodarci nelle camere, con i

letti a castello. Quella sera abbiamo potuto consumare una buona cena in cui

eccelleva il primo piatto, il secondo l’ho invece trovato un po’ meno interessante.

Infine, dopo aver eseguito i nostri brani per i presenti nel rifugio, che erano assai

pochi, abbiamo potuto ristorarci con un buon sonno. Riguardo alle camere erano

semplici, tuttavia possedevano tutto il necessario per noi.

La mattina seguente ci siamo alzati relativamente presto per deliziarci con una

colazione a base di tè, latte o altro. Poi ci siamo diretti verso il Rifugio Agostini. Il

percorso, rispetto a quello del giorno precedente, presentava decisamente meno

salita, ma è stato ugualmente impegnativo e lungo. Approdati alla meta, c’era una

temperatura alquanto fredda ed un vento pungente. Dopo aver mangiato e

suonato, ci siamo diretti verso il Rifugio Al Cacciatore. È stata una camminata

sicuramente un po’ meno faticosa dato che era formata quasi unicamente da

discesa.

Arrivati a questo rifugio, abbiamo trovato alcuni dei nostri genitori. Vicino al luogo

del nostro pernottamento era presente una stalla per degli yak, ma per nostra

sfortuna, gli animali erano ad un pascolo di cui nessuno conosceva la collocazione.

Per cena ci sono state offerte alcune specialità, le quali purtroppo non sono state

apprezzate moltissimo dai ragazzi. Il menù presentava come antipasto un intrigante

involtino di speck contenente un pezzetto di patata fredda. Il primo era invece

rappresentato da una zuppa in cui galleggiavano quadratini di Ciuiga, una rinomata

specialità delle Giudicarie. L’ultimo piatto è stato forse il meno apprezzato data la

salsa di vin brulè che lo ricopriva. Consisteva in una specie di ”palla” costituita da

carne di maiale. Infine dopo il nostro consueto concerto serale ci siamo ritirati nelle

camere per dormire.

Il giorno successivo è stato indubbiamente il meno faticoso data la modesta durata

della nostra camminata. Ci siamo diretti verso il Ristoro Dolomiti lungo un tragitto in

discesa. Una volta arrivati, abbiamo potuto pranzare con la scelta del piatto che

includeva pasta oppure spatzle. Invece come secondo ci sono state date alcune

ciotole contenenti patate. Abbiamo anche suonato e cantato tutti i pezzi del nostro

repertorio e questa volta il pubblico era molto consistente: ci saranno stati, tra

genitori e clienti della struttura, almeno cinquanta persone. Finito il concerto, tutti

sono tornati a casa propria, felici ma stanchi per tutto il giro compiuto."

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